(dal quotidiano Libero del 21 Luglio 2007) - I pappagalli sono uccelli affascinanti e il loro successo, come animali d'affezione, è dovuto all'"intelligenza" e alla capacità, che hanno numerose specie, di riprodurre suoni la voce umana in modo impressionante.
Nei Paesi industrializzati l'importazione di uccelli esotici è in continuo aumento e questo ha indotto le autorità sanitarie americane a rivalutare una malattia trasmissibile all'uomo e spesso priva di sintomi nei pappagalli.
Si chiama psittacosi (ornitosi quando colpisce altri volatili). Questa patologia è causata da un microrganismo noto come Chlamydophila pittaci e, per quanto non sia molto comune nel nostro paese, la sua stretta osservazione è dovuta al fatto che, nell'uomo, può causare gravi polmoniti e disturbi neurologici.
Un recente studio americano, riportato dal Vet Journal, ha messo in evidenza come questa malattia sia in netto aumento a causa dell'uso prolungato e scriteriato di antibiotici da parte degli allevatori. In 39 allevamenti da riproduzione di Pstittaciformi (cacatua, parrocchetti, lori) ove si usavano di frequente farmaci antibatterici quasi il 15% degli uomini a contatto con gli uccelli mostravano la presenza del germe nel proprio corpo. Dal 1988 al 2003, sono stati segnalati allo US Centers for Disease Control and Prevention di Atlanta (Georgia) 935 casi di psittacosi umana; la maggior parte era correlata al contatto con Psittaciformi, anche se il germe è in grado di infettare, oltre all'uomo, ben 465 specie di uccelli di cui 153 appartengono agli Psittaciformi (pappagalli in sostanza). Nella ricerca condotta dagli statunitensi il 46,2% degli allevamenti aveva trattato i propri uccelli con antibiotici, quali tetraciclina, doxiciclina o enrofloxacina negli anni precedenti. Il 10,2% utilizzava tetracicline non solo a scopo di terapia ma anche per la prevenzione delle malattie respiratorie. Questo comporta lo sviluppo di germi farmaco-resistenti molto pericolosi, per cui l'utilizzo regolare di antibiotici deve essere vietato. I ricercatori sono a "caccia" di un vaccino che risolva radicalmente il problema di questa subdola e pericolosa malattia che quasi sempre è avara di sintomi nei pappagalli, ma molto generosa con l'uomo. OSCAR GRAZIOLI
Il nome scientifico di quelle che noi chiamiamo "Cocorite" è Melopsittacus undulatus. Appartenente alla numerosa famiglia dei Platicercidi, sono gli uccelli da gabbia più popolari del mondo, anche se non hanno un canto melodioso, ma emettono solo un simpatico chiacchierio ed hanno i colori più diversi.le cocorite vivono in media dai 5 ai 10 anni